Recensione: I'm Not Here ci offre la bellezza delle possibilità e delle performance brillanti

Sebastian Stan come Steve in I in

** Spoiler per Io non sono qui , nelle sale e in download digitale l'8 marzo.**

L'esplorazione delle possibilità è qualcosa che tutti noi desideriamo, e Io non sono qui ci offre uno sguardo unico su come può essere la speranza di redenzione. Dal regista Michelle Schumacher, il film ci dà una sensazione di speranza in un personaggio a cui potremmo non necessariamente connetterci. Steven, che proviene da una famiglia in cui ha dovuto guardare suo padre annegarsi nell'alcol, sembra ripetere gli stessi errori all'interno del proprio matrimonio.

Seguendo Steven attraverso tre parti distinte della sua vita, il film mostra Stevie (Iain Armitage), Steve (Sebastian Stan) e Steven (J.K Simmons) che esplorano le proprie narrazioni mentre il pubblico vede tutto attraverso gli occhi di Steven.

la lontra non vuole svegliarsi

Stevie è solo un ragazzino quando i suoi genitori divorziano a causa del bere di suo padre. Stevie è sottoposto a bere da suo padre (Max Greenfield) e lo assaggia anche per vedere cosa lo ha così rapito. Innescato da questo passato con suo padre, Steve (Sebastian Stan) è tormentato dal ricordo di quello che è successo e dai suoi stessi demoni.

Steve incontra Karen (Maika Monroe), che sembra dargli infinite possibilità di smettere di bere, al punto che quando scopriamo che lei lo ha tradito, capiamo le sue motivazioni come pubblico, non perché sia ​​scusabile, ma piuttosto a causa dello stress che Steve le fa passare. Steve e Karen hanno un figlio, Trevor (interpretato da Jeremy Maguire), e sembra che Steve cerchi davvero di lavorare di più per suo figlio.

Alla fine, però, torna a bere e ha anche lo stesso momento con suo figlio, che prova il suo drink e lo sputa, mettendo in prospettiva il problema con l'alcol di Steve (anche se aveva perso il lavoro numerose volte a questo punto). Ed ecco che il film diventa estremamente straziante.

Per tutto il film, vediamo Steven (J.K Simmons) che vive da solo nel suo appartamento. Sua madre (Mandy Moore) lo chiama per fargli sapere che Karen (che è la sua ex moglie a questo punto) è morta e non si è mai risposata. Nel suo stupore da ubriaco, inizia a rivivere mentalmente la loro vita insieme, tornando alle immagini e ad aspetti importanti della sua vita, il che significa che corregge i suoi torti e cerca di giustificare le cose che ha passato.

È straziante perché noi, come pubblico, possiamo vedere esattamente cosa è successo a Steve, Karen, Trevor e al resto della famiglia di Steven, ma Steven è un narratore inaffidabile, che ci accompagna nel viaggio attraverso i suoi occhi. Alla fine, ci siamo imbattuti nella decisione di capire quale fosse la verità di Steven e cosa gli fosse veramente successo dopo aver scoperto la morte di Karen.

È un film bellissimo che ci ricorda l'importanza della vita, di chi ci circonda e di ciò che la speranza di un cambiamento può fare per qualcuno. J.K Simmons offre una performance incredibilmente commovente (senza mai dire una parola), e Sebastian Stan dà vita a Steve in un modo che ti fa venir voglia di tifare per lui nonostante sappia che sta ancora bevendo in futuro. Da una meravigliosa regista donna e mettendo in mostra il potere e la dedizione che le donne hanno, Io non sono qui è un film commovente e bellissimo.

(Immagine: Gravity Ventures)